Giovedì 6 giugno 2019 - aula magna "Liceo Impallomeni" - Milazzo (ME)

06.06.2019

Rosa Angela Fabio, 55 anni, Docente Professore ordinario di Psicologia generale all'Università degli Studi di Messina, si è laureata in Filosofia a Messina nel 1986 e poi specializzata in Psicologia presso la Facoltà di Medicina di Milano nel 1989. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Psicologia Sperimentale all'Università di Pavia. Ha conseguito l'Associated Fellow Certificate in Rational Emotive Therapy, presso l'I.R.E.T. di Verona, dell'Institute for Rational Emotive Therapy di New York, ha conseguito il Diploma in Structural Cognitive Modifiability, conseguito presso la Bar Ilan University e l'Hadassah-Viso Canada Research Institute di Gerusalemme. I suoi principali campi di ricerca sono i processi cognitivi relativi alla concentrazione e alla memoria e il potenziamento cognitivo.

Oltre a 400 articoli scientifici su riviste nazionali e internazionali, ha pubblicato i seguenti libri:

  • Understanding Rett Syndrome, London, Routledge Publisher, 2019.
  • Attention Today, New York, Nova Science Publishers, Inc, 2019.
  • Genitori positivi, figli forti: come trasformare l'amore in attenzione efficace, Nuova Edizione. Trento, Erickson editore, 2017.
  • Test Vocale sugli Stati Mentali (TVSM). Uno strumento avanzato di valutazione della Teoria della Mente in bambini di 7-11 anni, Erickson Editore, Trento, 2012.
  • Brain Fitness. Prime attività di potenziamento delle abilità cognitive, Milano, Erickson, Trento, 2010.
  • Relationship between automatic and controlled processes of attention and accessing to complex thinking, Nova Science Publishers, Inc. New York, 2009
  • Cognitive empowerment in learning disabled children, ISU, Milano, 2009
  • Geni e iperdotati mentali, Franco Angeli editore, Milano, 2008
  • Il pensiero complesso, Franco Angeli editore, Milano, 2008
  • T.I.P. Misura intelligenza potenziale. Test e indici normativi per la scuola materna, la scuola elementare, la scuola media inferiore e superiore, Erickson editore, Trento, 2006
  • Attività di potenziamento cognitivo: l'empowerment dei processi cognitivi: attenzione,
  • ragionamento logico, memoria ed espressione (VOL. I), Erickson editore, Trento, 2005
  • Attività di potenziamento cognitivo: l'empowerment dei contenuti: logica linguistica, decodifica escrittura, logica matematica (VOL.II), Erickson editore, Trento, 2005
  • I media culturali e i giovani. Profili d'uso, Carocci editore, Roma, 2005
  • La valutazione dinamica dei processi cognitivi, ISU, Università Cattolica, Milano, 2005
  • Le favole che fanno crescere: superare paure e difficoltà, accettare consigli e critiche (VOL. 1), Erickson editore, Trento, 2004
  • Le favole che fanno crescere: i no e l'impegno, l'attenzione e la stima di sé (VOL. 2), Erickson editore, Trento, 2004
  • L'influenza dei media sui processi cognitivi, ISU, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano 2004
  • Gestire la classe: metodologie strutturali, professionali e individuali, Franco Angeli editore, Milano, 2003
  • La Sindrome di Rett: prospettive e strumenti per l'intervento, Carocci editore, Roma, 2003
  • Genitori positivi, figli forti: come trasformare l'amore in attenzione efficace, Erickson editore, Trento, 2003
  • L'intelligenza potenziale. Strumenti di misura e di riabilitazione, Franco Angeli editore, Milano, 2002
  • La comunicazione aumentativa alternativa nella Sindrome di Rett (con CD allegato), ISU Università Cattolica, Milano, 2002
  • L'attenzione. Fisiologia, patologie e interventi riabilitativi, Franco Angeli editore, Milano, 2001

Educare al pensiero critico dovrebbe significare educare a interrogarsi su quali fondamenti, logici o empirici, possa basarsi una qualunque affermazione. Un'educazione al pensiero critico è ancor più oggi un ottimo antidoto al conformismo (e al "mipiacismo") pervasivo ormai dominanti. Il solo educare i giovani a valutare l'affidabilità di una informazione reperita su internet è ormai una "emergenza" che la scuola non può eludere.

"le maggiori debolezze dei nostri ragazzi si hanno quando viene loro richiesto di argomentare, spiegare, motivare le proprie affermazioni; molte difficoltà derivano dalla incapacità di leggere, comprendere, decodificare adeguatamente testi di varia natura". (cit. in P. Bassani, Il problema dei test Invalsi? I nostri ragazzi non sanno più pensare)

Se si vuole formare al "pensiero critico" occorre comprendere cosa vuol dire "pensiero critico"; perchè dovrebbe essere una finalità formativa della Scuola avere pensatori critici; in cosa si traduca in termini di abilità, competenze e atteggiamenti il pensare criticamente; e, infine, su cosa concretamente si può fare per potenziarlo.

Siamo tutti preda di bias come l'illusione della conoscenza o l'illusione di competenza: pensiamo di sapere e saper fare cose che non sappiamo o non sappiamo veramente fare bene; e questo a me pare particolarmente vero proprio quando parliamo di "pensiero critico" . Come il "Tempo" per Agostino d'Ippona, tutti pensiamo di sapere cos'è il pensiero critico, ma, quando cerchiamo di definirlo, ci accorgiamo che, in realtà, ne abbiamo un'idea vaga.

In effetti, se c'è una locuzione abusata (e che gira ossessivamente nel mondo dell'educazione) è proprio questa: "pensiero critico". Tutti dicono che ciò che manca ai giovani è il senso critico, o il pensiero critico; che la scuola dovrebbe prima di tutte le altre cose (o al posto di tutte le altre cose) promuovere il pensiero critico; favorire lo sviluppo del senso critico. Ma cos'è che veramente manca? E cosa bisognerebbe fare per migliorarlo? Tutti lo dicono ma nessun lo sa!

Il "Pensiero critico": una definizione

Per capire cosa si intende per "Pensiero Critico" in senso tecnico, occorre preliminarmente uscire dalla vaghezza e dall'ambiguità. Due dei maggiori esperti di Critical Thinking, Michael Scriven & Richard Paul, hanno dato la seguente definizione:

Il pensiero critico è il processo intellettualmente disciplinato di concettualizzare, applicare, analizzare, sintetizzare e/o valutare attivamente e abilmente le informazioni raccolte da, o generate da, osservazione, esperienza, riflessione, ragionamento o comunicazione, come guida alla credenza e all' azione. Nella sua forma esemplare, si basa su valori intellettuali universali che trascendono le divisioni disciplinari: chiarezza, accuratezza, precisione, precisione, coerenza, pertinenza, evidenza solida, buone ragioni, profondità, ampiezza ed equità.

L'aggettivo "critico" attaccato al sostantivo "Pensiero" sta ad indicare, come si può intuire, una forma di pensiero "lento", meditato, riflessivo, attivo, razionale che si contrappone al pensiero "veloce", intuitivo, immediato, emotivo, irriflessivo, irrazionale e passivo.

In breve, essere pensatori critici comporta il fermarsi prima di dare un giudizio o prendere una decisione ed esaminare razionalmente prove, evidenze, ragioni, pro e contro di linee di azione; il pensare a ipotesi e possibili linee di azione alternative e, infine, valutarle.

A tal fine, un pensatore critico dovrà cercare di essere il più possibile "informato", o capace di ricercare, trovare e valutare le informazioni necessarie prima di esprimere un'opinione, dare un giudizio o prendere una decisione. Dovrà essere capace di giudicare in modo obiettivo e corretto le opinioni e i ragionamenti propri e altrui, individuandone punti di forza e punti di debolezza. E per fare tutto ciò deve essere consapevole di come ragioniamo, degli impedimenti di carattere psicologico (egocentrismo, sociocentrismo, Bias) e delle possibili trappole logiche (fallacie) che possono impedirci di ragionare e, più in generale, pensare correttamente.

Che una società aperta e democratica abbia bisogno di cittadini informati, capaci di prendere decisioni e fare scelte ponderate ça va sans dire! Altrettanto scontato è che tale compito formativo dovrebbe essere proprio della Scuola. Infatti, il suo compito dovrebbe essere quello, certo, di "informare" sull'universo mondo (cosa che bene o male fanno le discipline studiate a scuola); ma anche di insegnare a ricercare, selezionare e valutare in modo competente le informazioni rilevanti per affrontare una situazione e/o un problema, sfruttando tutte le risorse che abbiamo a disposizione (libri e Rete su tutti); e, sopratutto, (se vogliamo formare individui dotati delle competenze necessarie per affrontare la vita e il mondo del lavoro) capaci di di pensare, sì, con la propria testa (come spesso si sente dire, anche a sproposito - perché non è detto che uno con la propria testa pensi sempre bene: un giro per i social è meglio di qualsiasi argomentazione a sostegno di quanto dico!), ma in modo corretto ed efficace, evitando quanto più possibile di cadere vittima di pregiudizi, manipolazioni ed errori logici.

(P. Alotto, La scuola che non c'è... e altre storie)

Si ringrazia Valeria Di Brisco per le foto.


Cognitio
Tutti i diritti riservati 2019
Creato con Webnode
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia