Sabato 19 ottobre - sala conferenze "Eolian Milazzo Hotel" - Milazzo (ME)

Stefania Andreoli è nata a Busto Arsizio, l' 1 giugno 1979. Presidente di Associazione Alice Onlus dal 2010. Psicologa e psicoterapeuta formata nella scuola di Psicoterapia Psicanalitica "Il Ruolo Terapeutico" di Milano fondata da Sergio Erba e con un Master di II livello in Cura e Tutela dei Minori, lavora da sempre con gli adolescenti, le famiglie e la scuola occupandosi di prevenzione, formazione, orientamento e clinica. Consulente tra gli altri per The Walt Disney&Co., Pixar, Mondadori, Fabbri, Giunti e De Agostini, è membro della Commissione IAP (Istituto per l'Autodisciplina Pubblicitaria) dove si occupa di immagine della donna in pubblicità e tutela dei minori. Scrive per Il Corriere della Sera, 7 e la27ora. Considerata "una delle più importanti terapeute dell'adolescenza", i suoi interventi sono ospitati in numerosi convegni e dalle maggiori testate giornalistiche, radio e tv nazionali; sua è la progettazione di "RispettaMI", che ha aperto ad una interlocuzione con il Ministero dell'Interno in materia di politiche di contrasto alla violenza di genere. Ambassador dal 2017 della campagna "InDifesa" di Terre des Hommes in favore delle condizione delle bambine nel mondo, è anche stata il primo volto Disney della promozione alla lettura nell'infanzia "La magia in un libro". Ha scritto Mamma, ho l'ansia (2016 Bur-Rizzoli), tradotto anche all'estero, cui è seguito Papà, fatti sentire (2018 Bur-Rizzoli). Per Fabbri Editori ha curato la collana "Una fiaba per ogni emozione" (2018-2019), per Giunti Editore le sei uscite degli "Emozionari" (2019). Da gennaio 2019 parla ai genitori dai microfoni di Radio Deejay insieme ad Alessandro Cattelan. Da gennaio 2020 è Giudice Onorario del Tribunale per i minorenni di Milano. Nello stesso anno è stata nominata consulente scientifico di Dove Progetto Austostima, che promuove la self-esteem e l'immagine realistica del corpo femminile. Il suo ultimo libro per Rizzoli intitolato "Mio figlio è normale?" è uscito a maggio 2020 ed è subito diventato bestseller. A settembre dello stesso anno ha pubblicato la collana per bambini edita da Fabbri Editori "Impariamo a sbagliare", che ha suscitato l'interesse degli editori su scala mondiale ed è stata tradotta anche all'estero. Sempre nel 2020, ha co-coordinato insieme a Cristina Obber l'arrivo in Italia del progetto americano di prevenzione del sexual harassment "Stand Up", promosso da L'Oréal e RCS e ha tenuto il suo primo TEDx speech sul Chaos in adolescenza.

Papà, fatti sentire è il titolo dell'ultimo libro di Stefania Andreoli, all'interno del quale si ripercorre la storia e l'evoluzione della paternità. Dai miti greci, alla rivoluzione agricola: nel libro gli uomini, i padri, e papà, vengono raccontati attraverso aneddoti che hanno segnato il passato, e i mutamenti che ne sono derivati. Tutto a riprova del fatto che la paternità non è mai stata uguale a se stessa, a differenza della maternità, ch è un fatto naturale, come l'autrice stessa spiega nel testo.
I padri e il patriarcato
L'uomo, il padre e il papà: quale dei tre ruoli è maggiormente funzionale alla crescita dei figli? In famiglia, oggi, quale tipologia di genitori ci capita di incontrare? Ne abbiamo parlato con l'autrice di Papà, fatti sentire, a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus: "I padri sono quelli che abbiamo avuto noi, sono persone che con un solo sguardo facevano capire al resto della famiglia che aria tirasse in casa: erano uomini di poche parole, facevano i genitori lavorando, erano molto assenti soprattutto fisicamente. Il loro è stato un modello univoco, all'epoca tutti gli uomini, padri, facevano così, e non ci si chiedeva se ci fosse un modo diverso di fare il padre."
Esistono ancora tracce del patriarcato?
Sì, sebbene l'esercizio del ruolo oggi sia tutt'altra cosa rispetto a quello di una volta, "oggi abbiamo uomini papà" - ha affermato la dottoressa Andreoli. Nonostante tutto, "il patriarcato non è stato debellato del tutto. Esistono ancora sparute tracce di genitori che si comportano come una volta."
Padre vs papà
La parola padre, rispetto a quella di papà, differisce anche nel suono: la prima ha un fonema severo, autoritario; la seconda è una parola più dolce. Il papà è colui che sceglie di diventare genitore in base ai sentimenti, e all'amore che prova, per le donne che incontra, e decide con queste se avventurarsi in un progetto importante o no. Il papà, inoltre, incontra suo figlio su un piano molto più emotivo e affettivo", ha sottolineato Stefania Andreoli.
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